Chi ha un animale domestico lo sa: il legame che si crea è una di quelle connessioni silenziose, intense, che non ha bisogno di parole per essere reale. Ma cosa succederebbe se potessimo vedere il nostro amico a quattro zampe come se fosse umano? È questo il cuore pulsante del nuovo trend che sta letteralmente facendo impazzire i social: umanizzare il proprio pet con l’AI, grazie a ChatGPT e agli strumenti di generazione immagini. Dopo l’onda di immagini in stile Studio Ghibli, le action figure da collezione custom e le ritrattazioni sacre, arriva la nuova moda: trasformare il tuo cane, gatto o coniglietto… in una persona in carne e ossa (virtuale), mantenendo intatti lo sguardo, l’atteggiamento, la personalità. Con risultati che vanno dal poetico al comico, passando per il profondamente toccante.
Come nasce il trend
Tutto parte da una semplice curiosità: “E se il mio animale fosse umano, che tipo di persona sarebbe?” Da lì, il salto è breve. Gli utenti iniziano a caricare le foto dei propri pet su ChatGPT o altri tool di AI con capacità visive, chiedendo, ad esempio:
Crea una foto realistica di questo gatto se fosse un essere umano. Il gatto è maschio maturo tra i 7 e 9 anni.
al che lo stesso ChatGPT ti chiederà:
Per creare la versione umana realistica di questo gatto, mi servono solo poche informazioni in più:
Stile dell’immagine: realistico anche per questo?
Tratti da mantenere: il colore degli occhi (anche se non si vedono bene, puoi indicarmelo tu), i capelli simili al pelo rosso/arancio, espressione seria o curiosa?
Ambientazione: vuoi che sia nella stessa stanza della foto (divano, cuscino, coperta) oppure in un altro contesto?
Infine, basterà rispondere:
1. stile realistico 2. il colore degli occhi e i capelli simili al pelo e l’espressione curiosa. 3. falla nel contesto della foto, sul divano. grazie
Nel giro di pochi attimi, l’intelligenza artificiale genera ritratti iper-realistici di esseri umani che incarnano il pet: colore degli occhi, taglio dei capelli simile al manto, pose, ambientazioni e anche espressioni che sembrano davvero specchiare l’anima animale. Sui social, il fenomeno esplode. Hashtag come #PetHumanized, #MyPetAsHuman o #UmanoMaConLeZampe iniziano a collezionare milioni di visualizzazioni su TikTok e Instagram. E la rete si popola di gatti affascinanti seduti su scooter, cani che sembrano pronti a offrirti una birra al pub, e criceti dallo sguardo contemplativo, trasformati in piccoli filosofi urbani.
Una nuova forma di narrazione emotiva
Ma cosa rende questo trend così potente? Non è solo il divertimento del “vedere come sarebbe il mio animale in forma umana”. È il desiderio di raccontare qualcosa in più su di loro. Gli utenti scrivono caption poetiche, intime, quasi da diario:
“Il mio cane diventerebbe quel tipo di amico leale che si presenta a casa tua con la pizza quando hai avuto una giornata no.”
“Il gatto? Lui sarebbe l’amico un po’ snob ma irresistibilmente affascinante. Quello che ama le conversazioni profonde alle tre di notte.”
Dietro ogni immagine c’è una storia, un’affezione, un modo per rendere visibile quel legame invisibile ma fortissimo. È come se l’AI diventasse uno specchio affettuoso, in grado di restituirci non solo il nostro pet, ma anche il modo in cui lo vediamo, lo viviamo, lo amiamo.
Tra ironia, psicologia e una punta di magia
Certo, ci sono anche le versioni meme: bulldog trasformati in boscaioli tatuati, gatte siamesi in eleganti dive parigine, pappagalli in DJ con occhiali da sole. Ma anche in quei casi, c’è una forma di gioco identitario molto interessante. Psicologi e esperti di comunicazione digitale stanno già iniziando a studiare il fenomeno come una forma di “proiezione affettiva digitale”: usare l’AI per estendere l’identità del proprio animale, per esplorarne dimensioni che altrimenti resterebbero solo immaginate.E non dimentichiamo un ingrediente fondamentale: la magia. Perché c’è qualcosa di profondamente fiabesco in tutto questo. Vedere il nostro gatto trasformato in una ragazza con gli stessi occhi intensi, o il nostro cane in un uomo con quel sorriso rassicurante, ci fa sognare un mondo dove parlare con loro, abbracciarli come persone, potrebbe davvero essere possibile.
Non è solo un gioco da social: molti artisti digitali stanno cavalcando l’onda, offrendo ritratti su commissione di animali “umanizzati”, mentre i brand del pet-care osservano con interesse. Potremmo presto vedere pubblicità con pet-avatar umani o persino chatbot costruiti con la “personalità” del tuo animale.Anche gli scrittori e creativi stanno sperimentando: storie illustrate, graphic novel, persino brevi film basati su versioni umane dei propri animali domestici. È una nuova forma di storytelling transpecie, dove i confini tra umano e animale si sfumano poeticamente.
In fondo, sono già umani… nel cuore
Alla fine, forse questo trend ci ricorda qualcosa di molto semplice: che i nostri animali, pur non parlando, ci capiscono più di chiunque altro. E immaginarli come esseri umani non li rende più speciali… ma solo più vicini a noi.Perché, anche se potessero diventare umani, conserverebbero quel qualcosa di inimitabile che li rende unici: la capacità di esserci, senza chiedere nulla. Di amarci con tutta l’anima.E allora sì, forse erano umani già da sempre. Solo con un po’ più di pelo, e un cuore che batte in silenzio accanto al nostro.
Hai già provato a umanizzare il tuo pet? Condividi la tua storia sui social con l’hashtag #PetAsHuman e raccontaci che tipo di persona sarebbe!
L’articolo Il nuovo trend virale? Umanizzare i propri animali domestici con l’AI. Ed è irresistibile. proviene da CorriereNerd.it.