Il numero 17, così come un gatto nero, non portano sfortuna, anzi! Proprio il 17 novembre è la Giornata del gatto nero, una festività nata per sfatare tutte le superstizioni legate al meraviglioso colore di questi felini e, al contempo, stimolare gli umani all’adozione di tutti gli animali che, loro malgrado, non sono così “appetibili” a certa gentaglia superficiale!
Mentre nel resto del mondo si festeggia il 17 agosto la Giornata della valorizzazione del gatto nero (Black Cat Appreciation Day), nel nostro paese questa celebrazione ricade il 17 novembre e nasce dall’amore e dalla passione di Lorenzo Croce presidente istituita dall’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (AIDAA). Nel 2014, Lorenzo Croce invitò ad accendere un cero alla finestra in onore di tutti i gatti neri vittime di violenze; l’anno successivio, invece, è stato invece inaugurato l’Albo del Gatto Nero, una sorta di censimento dei gatti neri in Italia. Scrive, in una nota, l’AIDAA promotrice della giornata:
“Sono oltre mezzo milione i gatti neri presenti nelle famiglie italiane, ed altrettanti si pensa siano presenti nelle colonie feline in quanto il gatto nero proprio a causa del vecchio retaggio che lo indica come portatore di sfortuna è il gatto meno adottato sia in Italia che in Europa.. e ancora oggi molti vengono uccisi sia a causa degli incidenti stradali, ma anche per combattere la sfortuna ed in alcuni casi per fare sacrifici animali da parte di alcune sette pseudo sataniste. Noi abbiamo voluto questa giornata per tutelare il gatto nero ed oggi vogliamo ribadire che questo bellissimo animale non solo non porta sfortuna, ma è invece foriero di ventura…”
Se si torna indietro nel tempo si possono trovare matrici davvero eterogenee per questa strana superstizione. Ad esempio nell’Antico Egitto, il gatto nero era l’incarnazione della Dea Bastet e di sua sorella Sekhmet raffigurate con corpo di donna e testa di gatto. Il felino descriveva il potere divino rivolto alla fertilità e la chiaroveggenza. Inoltre, il gatto era anche sacro alla Dea Iside (Artemide per i Greci e Diana per i Romani), divinità della notte, il cui colore era appunto il nero. La notte è sempre stata per l’umanità una fase di mistero e timore, ma ha anche esercitato una seduzione magica. Un gatto nero nella notte è pressoché invisibile, ma se i suoi occhi incontrano una luce, brillano in modo inquietante.
Al contrario, andando lontano, nell’antichissima cultura cinese, si ipotizza che i gatti neri siano portatori di fame e di povertà. D’altro canto, i gatti neri sono considerati benauguranti in tutto il Giappone. Nella simbologia islamica sono un animale ambivalente con “sette anime” (seba’aruah). In Birmania e nel Siam vi era la credenza secondo cui, quando un uomo moriva, il suo spirito, prima di andare in cielo, andasse in un gatto fino alla morte fisica del felino.
Nel periodo medioevale si inizia la “caccia” al gatto nero considerato vettore di spiriti malevoli perchè erano solito far imbizzarrire i destrieri creando scompiglio tra i passeggeri,. Nel 1200me Papa Gregorio IX apostrofò il gatto nero come federe amico delle streghe, dando così il via libera ad una caccia spietata. Purtroppo da quel momento molti simpatici felini sono stati arsi vivi, gettati dalla cima dei castelli o uccisi a vista con l’intento di tenere lontani gli spiriti malevoli.
Fortunatamente questa visione distorta non attecchi dappertutto: per i paesi del Nord Europa, in particolare dagli Scozzesi, il gatto nero è considerato un vero portatore di prosperità: nella mitologia celtica, una fata nota come Sìth prende la forma di un gatto nero. In Germania, tutt’ora, si pensa che se se un gatto nero attraversa la strada da destra a sinistra in genere si pensa porti sfortuna; al contrario, da sinistra a destra, porterà fortuna. In Lettonia la nascita di gattini neri indica che ci sarà un buon raccolto. Dopotutto, i marinai “volevano un “gatto della nave” nero perché avrebbe portato fortuna”, come scrive Jonathan Eyers in ‘Don’t Shoot the Albatross!: Nautical Myths and Superstitions’. A volte, le mogli dei pescatori tenevano gatti neri anche a casa, con la speranza che sarebbero in grado di usare la loro influenza per proteggere i loro mariti in mare.
Probabilmente la nostra versione distorta “occidentale” deriva dalla colonizzazione del Nord America (in particolare in quel del Massachusetts), dove i Padri pellegrini nel XVII secolo avevano un tale sospetto verso qualsiasi cosa ritenuta demoniaco che presero a considerare il gatto nero come suo emissario, e chi veniva sorpreso con un gatto nero poteva essere severamente punito e considerato usufruitore di magia arcana.
Secondo la moderna interpretazione dei sogni, sognare un gatto nero significa esprimere un bisogno di indipendenza e ribellione verso imposizioni troppo soffocanti; il colore nero potrebbe enfatizzare la connessione con il mistero e l’inconscio, e quindi essere un invito ad aprirti verso questa dimensione, a fidarti di più del tuo istinto.
Da quando è stata istituita nel 2014, la Giornata del Gatto Nero è una festa globale, con mostre, iniziative e concerti in onore dei simpatici felini. Sono infatti diverse centinaia le iniziative che si svolgeranno in tutti quei paesi dove la figura del gatto nero è considerata portatrice di fortuna.
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