Nel vasto universo delle leggende medievali, una delle più tenaci e affascinanti è quella che dipinge i gatti come vittime di una feroce persecuzione da parte della Chiesa cattolica, accusati di essere creature del diavolo e associati alla stregoneria. Questa narrativa, tanto evocativa quanto oscura, si è radicata profondamente nell’immaginario collettivo. Tuttavia, una disamina storica attenta rivela che si tratta di una clamorosa bufala, smentita da documenti e fatti storici. Allora, come è nata questa leggenda? E perché continua ad affascinare? Andiamo a scoprire insieme le origini e la verità dietro questa storia.
La Genesi del Mito: “Vox in Rama” e la Stregoneria
Secondo la leggenda, tutto iniziò nel 1233, quando Papa Gregorio IX avrebbe emesso una bolla papale, Vox in Rama, in cui ordinava lo sterminio dei gatti, considerandoli emissari di Satana. La storia racconta che la Chiesa avviò una vera e propria crociata contro questi felini, accusati di essere simboli del male e bruciati vivi in pubbliche piazze come atto di purificazione spirituale. Questa versione, alimentata da secoli di narrativa popolare, è spesso associata anche alla tragedia della Peste Nera, durante la quale la mancanza di gatti avrebbe contribuito all’aumento della popolazione di topi, portatori del morbo.
Ma cosa c’è di vero in tutto questo? Analizzando la Vox in Rama originale, scopriamo che non si fa alcuna menzione di uno sterminio generalizzato dei gatti. La bolla si limitava a denunciare un culto satanico diffuso in Germania, in cui il diavolo assumeva diverse forme animali, tra cui quella di un gatto nero. Sebbene questo abbia contribuito ad alimentare alcune superstizioni, non esiste alcuna prova che la Chiesa abbia mai ordinato una persecuzione sistematica contro i gatti.
La Realtà Storica: I Gatti come Alleati
Contrariamente a quanto suggerito dalla leggenda, i gatti nel Medioevo erano tutt’altro che demonizzati. Erano, anzi, preziosi alleati dell’uomo per il loro ruolo cruciale nel controllo dei roditori, specialmente nei monasteri e nelle biblioteche. I monaci allevavano gatti per proteggere i cibi e i manoscritti preziosi, salvaguardandoli dai danni causati dai topi.
Un esempio emblematico di questa collaborazione tra uomini e gatti si trova nella cattedrale di Exeter, in Inghilterra, dove si costruirono apposite aperture circolari nelle porte per consentire ai felini di muoversi liberamente tra le stanze. Anche la Regola delle Anacorete, un testo del 1200 che dettava le norme per una vita monastica, consigliava di tenere un gatto per proteggere le provviste alimentari.
Inoltre, i gatti non erano solo apprezzati per il loro ruolo utilitaristico. Numerosi santi medievali, come Santa Gertrude di Nivelles, patrona dei gatti, e Santa Chiara d’Assisi, sono stati spesso raffigurati con un gatto, dimostrando che questi animali erano considerati anche compagni affettuosi e simboli di virtù.
Il Fascino del Mito: Perché Persiste?
Allora, perché questa leggenda dei gatti perseguitati dalla Chiesa continua a essere così radicata? Una possibile spiegazione risiede nella natura stessa del gatto, un animale enigmatico e indipendente, che ha sempre stimolato l’immaginazione umana. La loro associazione con la stregoneria potrebbe essere derivata proprio da queste caratteristiche: il loro comportamento spesso imprevedibile e il loro legame con la notte li rendevano creature perfette per il folklore e le superstizioni.
Inoltre, il fascino per il Medioevo come epoca oscura e misteriosa ha sicuramente contribuito a perpetuare questa narrativa. La storia dei gatti perseguitati si inserisce perfettamente in un immaginario gotico fatto di streghe, inquisizioni e rituali segreti. Tuttavia, è importante distinguere tra mito e realtà, evitando di cadere nelle trappole delle semplificazioni e delle falsificazioni storiche.
La leggenda dei gatti perseguitati dalla Chiesa nel Medioevo è una narrazione affascinante, ma priva di solide basi storiche. Al contrario, i gatti hanno svolto un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di molte comunità medievali, come cacciatori di roditori e compagni affettuosi.Sebbene la loro associazione con la stregoneria abbia alimentato alcune superstizioni, non esiste alcuna prova che la Chiesa abbia mai ordinato uno sterminio sistematico di questi animali. Il mito, tuttavia, continua a vivere, alimentando il nostro immaginario collettivo e ricordandoci l’importanza di approfondire la storia con un approccio critico e rigoroso. E così, il gatto, con il suo fascino intramontabile, continua a conquistare cuori e a ispirare storie, restando uno degli animali più amati e misteriosi di sempre.
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