È uscito con Pathos Edizioni il libro “Manu. Il gatto Pallas e il regno di Lu”, in cui lo scrittore è proprio un gatto pronto a regalarci un affascinante viaggio, interagendo con l’essere umano tramite il ghostwriter con l’aiuto dell’A.I. e dello scambio di immagini mentali e superando così la difficoltà di relazionarsi con la scrittura.
Si tratta di un gatto di Pallas, per l’esattezza, del genere Otocolobus Manul, il suo lignaggio risale al gatto leopardo. Manu è il suo nome ed è anche il titolo del romanzo di cui è l’autore, il protagonista e il narratore. Eppure, nonostante ciò, le sue opere non sono una semplice biografia. Per movimentare le vicende è ricorso a una serie di personaggi umani, animali, vegetali e l’intreccio delle numerose vite con la sua ha fatto sì che figurasse come uno dei protagonisti.
“Sono un gatto evoluto nel corso di milioni di anni – spiega ai lettori; le mie conoscenze sono superiori a quelle dei bipedi e delle piante per non citare la magia, il mistero e le facoltà mentali. Tutto ciò allarma poiché sono segnali di grande potere. Magico gatto della steppa: mi riconoscete per le zampe corte, il manto folto, lo sguardo penetrante che trascende la parola e le vibrisse colorate. Sono considerato un potente animale sciamanico perché rappresento la conoscenza; amico di maghi, selvatico per natura, non addomesticabile. Le mie conoscenze sono superiori e comprendono facoltà sensoriali e intellettuali che altre specie non hanno ancora scoperto. Per comunicare con il Sapiens uso il canale telepatico e avvio la connessione per immagini. Scruto il paesaggio, controllo il mio territorio, predatore o preda mi accorgo nell’immediato delle intenzioni di chi entra. Il Sapiens per preservare la casa che lo ospita indaga sulla fonte della minaccia. Noi Pallas invece, percepito lo stato d’emergenza sul territorio, reagiamo subito con l’urgente svolta di adattamento; non per niente ci siamo da 8 000 000 di anni. Il potere dei selvatici consiste nell’immediato livello di comprensione della nuova realtà. Sapiens, se vuoi toglierti dall’elenco delle specie in via d’estinzione ed essere ospite gradito nei tre regni di Physis datti da fare e cambia mentalità”.
Proporre l’evoluzione dell’animale umano da Manu, il gatto di Pallas, può sembrare un azzardo che vanifica la credibilità, ma riti, superstizione, percezioni extrasensoriali assumono una particolare valenza nelle vicende narrate.
L’impronta ecologica è stata lo stimolo di contatto con Sapiens per evidenziare come l’attività umana abbia influenzato le dinamiche dell’ecosistema avviando i cambiamenti climatici. Mentre i cicli naturali si calcolano in miliardi di anni, in tempi brevi Sapiens ha influenzato sul clima a una velocità tale da non consentire l’adattamento a se stesso e a tutte le forme di vita.
Entrare nel vivo della vita di Manu, attraverso la mano di Alessandro Vanzo, significa lanciare quindi, attraverso queste pagine, un grido d’allarme: sarà Manu con il metodo del mutuo insegnamento degli stati di coscienza a guidare l’evoluzione umana.
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