Il Serpentegatto, l’ultima fantastica creatura della tradizione popolare alpina, non nasce oggi. Lo si trova già negli scritti dello Scheuchzer di inizio ‘700 e nelle testimonianze di cacciatori e alpigiani per tutto il ‘900. La leggenda lo colloca principalmente nelle vallate delle alpi centrali ai confini con la Svizzera.
Ora dopo un approfondito saggio (Marcoenrico Manoni, Storia e Leggenda del Serpentegatto, Giovane Holden editore) arrivano, per mano dello stesso autore, biologo e scrittore, anche “Le incredibili storie del serpentegatto”, una serie di racconti, ambientati proprio in quelle valli, dedicati ai bambini e ragazzi dai 7 ai… 107 anni e oltre. Ogni avventura, che riprende vicende realmente accadute, permette di entrare in contatto con la natura selvaggia di quei luoghi ma introduce, nello stesso tempo, specifici temi sociali.
I primi tre volumi sono già disponibili in edizione Amazon KDP. Ne “Il segreto della valle di sopra” i due ragazzi protagonisti tentano di raggiungere una nuova terra, con tutti i rischi connessi alla mancanza di punti di riferimento, ma anche con la capacità di trasformarsi in animali, pardon, in persone, in grado di superare tutti gli ostacoli che si incontrano quando si parte o quando si ritorna.
In “La vera storia dei pesci che vivono sotto i sassi” il nostro amico Serpentegatto ci suggerisce i comportamenti da tenere per rispettare la natura che ci circonda, e ci fa capire che tale mancanza comporta sempre una severa punizione, che, purtroppo, siamo noi stessi a infliggerci.
Nel terzo episodio “L’albero d’Argento”, invece, il nostro amico ci ricorda che basta poco, anche un piccolo seme, per crescere e sviluppare un’intera comunità a partire da un solo, umile e povero individuo venuto da lontano, che si rivelerà però molto prezioso.
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